venerdì 11 dicembre 2009

Circus

Cesare:

Sul divano aspettiamo che Simone e Lorenzo si facciano vivi per andare a fare un giro, sono in ritardo di un bel po’! Matteo è agitato, si stringe a Giulio, ed ignora la mie occhiatacce. Sono alla finestra che cerco di scorgerli attraverso la neve che scende, ma non arrivano, sento due braccia dietro che mi abbracciano, sorrido e mi volto per baciarlo. Eccoli finalmente! Suonano al campanello e vado ad aprire, hanno un espressione gioiosa come se dovessero tirarmi su il morale e quando vedono il mio sorriso si guardano circospetti. Li faccio entrare e rimangono di sasso nel vedere Giulio, non resisto più e scoppio a ridere, la scena è davvero troppo divertente. Simone e Lorenzo che guardano in cagnesco Giulio e quest’ultimo che li guarda sorpreso con Matteo che gli stringe il braccio come un bambino timido. Mi dirigo verso Giulio, lo spingo sul divano e mi siedo in braccio a lui, nel frattempo presento mio cugino. Loro lo salutano e lui, perso il timore iniziale, ricambia il saluto calorosamente, voltandosi poi a guardare Giulio come se avesse fatto qualcosa di male. Io mi acciglio preso dalla gelosia, sto cominciando ad arrabbiarmi sul serio. Questa volta è Giulio a ridere e spiega ai due la mia gelosia nei confronti di mio cugino, scusandosi poi con Matteo e dicendogli che ormai si sta innamorando di me. Io rimango perplesso, come “mi sto innamorando”? E prima allora? Vedendo la mia espressione a metà fra il confuso e il furente si spiega:

-Vedi Cesare, stando lontano da te sono riuscito a capire molte cose che non sarei mai riuscito a capire senza l’allontanamento – fa una pausa e mi prende la mano – non voglio che te la prendi con me, ma ho realizzato che ciò che provavo prima era solo attrazione fisica e l’opportunità di avere qualcuno che fosse come me da poter “usare”. Te l’ho già spiegato, per questo mi vedevo con Luce, perché tu eri il mio sfogo, mentre lei la mia maschera per gli altri. Ma standoti lontano ho capito che stavo cominciando a sentire un qualcosa e questa volta non nei pantaloni ma nel petto, ti sei chiesto perché non ho provato neanche una volta a fare sesso con te nelle ultime ore? Nemmeno nella doccia? Perché quello che sto cominciando a sentire va ben oltre il mio corpo, sta nel tuo e nel tuo modo di essere. Forse tu sei ancora al livello corporeo, ma aspetterò che anche tu senta ciò che sento io, perché non ho nessuna intenzione di perderti di nuovo.- detto questo mi da un bacio veloce sulle labbra.

Sono shockato! Completamente perso nei miei pensieri per capire cosa davvero provo per Giulio. Se lui non fosse così bello fisicamente mi piacerebbe? Lo vorrei? Senza sentirlo con il suo calore, la sua forza? Non lo so! Sento solo che quando non era con me non mi sentivo me stesso ma qualcuno che mi doveva dimostrare qualcosa.

-Non lo so Giulio, non capisco cosa sento, provo solo un vuoto se penso che non ci sei. Mi serve tempo per capirlo. Quando non c’eri sentivo come se mi dovessi dimostrare qualcosa, una sfida continua con me stesso. E quando ti ho visto ieri non sentivo più nulla, ero svuotato. Non so cosa voglia dire, ma a giudicare da come mi trattavano Simone e Lorenzo prima che tu tornassi da me dovevo essere messo molto male, comunque non so, mi dai il tempo di capirmi? Senza andartene però…- gli chiedo implorante.

-Non me ne andrei nemmeno se volessi- mi sorride.

-Bene, perché neanche io ho intenzione di mollarti!- gli sorrido di rimando.

Simone e Lorenzo ci guardano inteneriti e al contempo perplessi, come se non capissero bene la situazione io sorrido loro e faccio l’occhiolino. Propongo di andare a bobbare un po’ sulla neve per divertirci e ritrovarci un po’. In queste occasioni divento un vero e proprio bambino, cerco di controllarmi ma proprio non ci riesco; comincio a fare scherzi e cazzate varie senza sosta, nemmeno un bambino di otto anni potrebbe battermi in queste occasioni. Simone mi da man forte, vederlo nel suo completo da snowboard color militare con gli occhialetti antineve è un vero spasso, facciamo impazzire Lorenzo e Giulio con i nostri scherzi mentre Matteo si diletta nella creazione di un pupazzo di neve (‘sta volta con la carota al punto giusto J). Il sole cala presto quindi siamo costretti a scegliere tra l’andarcene o il rischiare l’ibernamento. Decidiamo per la prima, ovviamente, e ci accordiamo per uscire questa sera e andare al Nessie, un pub non molto lontano da dove abito. Gli altri vanno a casa a cambiarsi e così facciamo anche io e Matteo, pensare di uscire di nuovo con Giulio mi spaventa un po’, ormai siamo diventati due “pezzi grossi” separati, quindi temo che tornando insieme anche nella vita pubblica possano nascere delle controversie. Mi preparo con calma e dopo aver cenato con i miei mando un messaggio a Giulio per chiedergli con chi andrà al pub. Mi avvio poi verso il locale aspettandomi di trovare le stesse facce. Arrivo in contemporanea con Lorenzo e saluto sua madre che lo ha accompagnato, lei mi fa tutte le raccomandazioni del caso e io le prometto che non sarebbe successo niente e che avrei badato a suo figlio. Simone arriva poco dopo e si avvicina, rischia molto a portarsi Lorenzo, considerato uno sfigato, ma sta cominciando a farlo affermare nel gruppo. Giulio arriva sulla macchina di Marco, un ragazzo di quinta, assieme a Maicol e a Miranda, la sua ragazza. Mi avvicino e Giulio mi saluta, e così fanno anche gli altri due. Entriamo tutti e sette e subito troviamo un tavolino, a cui poco a poco si aggiungono nostri amici, anche se, noto con dispiacere, i due gruppi non si uniscono, gli amici di Giulio stanno dietro a lui e i miei dietro al sottoscritto. Per stemprare un po’ la tensione io e Giulio ci alziamo e andiamo a ballare. Un secondo dopo che ci siamo alzati si materializzano accanto a noi due bionde molto carine che ci chiedono se possiamo ballare con loro, accettiamo: io senza problemi e Giulio con un sorriso finto ma molto realistico. (“There’s only two types of people in the world…”). Cominciamo a ballare al ritmo di Circus, con le due ragazze che ci si strusciano contro a tutto andare, veramente attratte. All’improvviso poi si baciano sulla bocca mentre ancora si strusciano con noi, i ragazzi nel pub applaudono, prendendosi ceffoni dalle loro ragazze, io per reazione mi eccito e bacio la biondina con il corpetto e la minigonna in jeans e le metto le mani sui fianchi e le appoggia le sue braccia sulle mie spalle, continuando a dimenarci come degli assatanati. Mi scappa poi l’occhio verso Giulio e lo vedo con un’aria da cane bastonato malcelata sotto quella da ragazzo che si sta divertendo. Mi sgancio quindi dalla bionda e gli metto un braccio attorno alle spalle e ne mantengo uno attorno ai fianchi della bionda. Lui fa lo stesso e mi sorride. (“All eyes on me in the centre of the ring, just like a Circus…”). Pian piano la piccolo pista si riempie e le ragazze si baciano di nuovo, questa volta con la lingua e poi baciano noi. Ci propongono poi un bacio a quattro bocche, noi due facciamo la faccia schifata e rifiutiamo. Le due ridono e replicano promettendoci di venire a letto con noi se acconsentiamo a farlo. Guardo Giulio e lui mi fa l’occhiolino, ci avviciniamo tutti e quattro e ci baciamo. Molti in pista si fermano e ci guardano immobili, noi ridiamo. Le ragazze ci toccano il pacco e tenendocelo ci portano fuori. Saliamo sulla loro auto e partiamo.