mercoledì 30 luglio 2008

Alla Conquista Di Simone

Cesare:

Apro gli occhi e vedo una massa nera davanti a me, cos’è? Allungo un braccio per toccarla, sento morbido. Mi guardo in giro, vedo il mio tendone blu e i miei poster, ampio il campo visivo e vedo un ragazzo disteso accanto a me. Mi alzo e vado in bagno, faccio le mie solite cose, mi sento come se avessero messo il mondo in silenzioso o magari solo le mie orecchie. Sento dei rumori in camera e vado a vedere in che condizioni si trova il mio ospite, sembra apposto, un po’ con i capelli arruffati e gli occhi spenti. Non parliamo, ci limitiamo a sorriderci e a baciarci dolcemente. Gli do un buffetto sulla guancia e gli indico il bagno, si stiracchia e una schiera di addominali mi si para davanti, non resisto e li tocco, lui mi sorride e poi va a lavarsi. Io nel frattempo preparo lo zaino e mando un messaggio. Torna dopo una ventina dei minuti in cui ho preparato gli zaini, mi sono vestito ed ho messo la moka sul fuoco. Mi guarda con i suoi dolci zaffiri e fa per dirmi qualcosa, metto il mio indice sulle sue labbra e gli chiedo il silenzio senza parole, capivo benissimo tutto senza che me lo dicesse, siamo in contatto completo e totale. Ci leggiamo come nel pensiero, capiamo ogni cosa dell’altro, in perfetta simbiosi.

Lorenzo:

Sono troppo agitato, spero che Cesare abbia il buon senso di desistere dal suo proposito. Il mio banco sembra una cella e la classe una prigione, prego davvero che qualcosa faccia desistere Cesare. Eccolo! Entra in classe con un sorrisone stampato sul volto, ma non vedo traccia di Simone, ringrazio Dio all’istante. Si avvicina e mi saluta, colgo poi lo squarcio di due gambe snelle che entrano dalla porta e un ragazzo da far girare la testa che entra in classe. D’oh! Simone è arrivato, va subito accanto a Cesare, poi come se si fosse ricordato una cosa cambia rotta e viene verso di me. Mi saluta con un sorriso e io ricambio diventando subito color cremisi, mi chiede se ho voglia di fare un giro e io accenno appena un movimento del capo. Mi alzo e lo raggiungo alla porta dove lui mi batte un pugnetto sulla spalla, sono molto, molto imbarazzato e non so come venirne fuori. Simone è a suo agio e si dirige nel bagno, lo segue e non appena entro lo vedo avvicinarsi a me. Mi abbraccia dolcemente e comincia a darmi dei bacini sul collo. È molto dolce, io invece sono fermo come un palo ma lui sembra non farci caso. Continua con i suoi baci e striscia con le mani su tutto il mio corpo, improvvisamente una mano cerca di violare i miei jeans, ho un sussulto e lui:

-Non preoccuparti, non succede mica niente…-

Comincia ad accarezzarmelo da sopra le mutande, con la solita dolcezza. Mi spinge poi delicatamente in un cubicolo e chiude a chiave. I suoi baci si fanno più intensi e decisi, cerca la mia bocca e la trova io tengo le labbra serrate nonostante muoia dalla voglia di aprirle. La sua mano scosta le mutante e apre i jeans. Mi ritrovo con il pisello al vento stretto nella sua mano, mentre lui pian piano lo scappella. è la cosa più fantastica del mondo, dico sul serio, mi sento come in paradiso. Simone continua il suo gioco di mano e io sento tutto il corpo coperto di spasmi, sono vicino a venire, lui se ne accorge e si abbassa giusto in tempo per ingoiare il primo schizzo. Ingoia completamente il mio uccello e lo lecca, bevendosi anche tutto il seme. Una volta terminato tutto si alza, mi rimette apposto mutande e jeans e se ne va, rimango leggermente basito. –Ma come?- penso tra me –è stato il momento più bello della mia vita e lui se ne va via così? Non ha senso!-. Esco dal bagno leggermente inebetito e torno in classe, Simone è lì che beatamente ride e scherza con Cesare e, noto con rabbia, gli fa gli occhi dolci. Vado al mio posto e non alzo gli occhi, Cesare mi si avvicina e mi abbraccia da dietro mettendomi in imbarazzo e mi sussurra:

-Non preoccuparti tesoro mio, la prossima volta andrà meglio…-

Annuisco solamente, incapace di fare altro. La campanella suona e tutti vanno ai loro posti, prima di uscire Simone mi lascia un bigliettino: “è stato davvero bello! Mi sono divertito molto, Simo. 349527****”, metto il bigliettino in tasca e sorrido, almeno ci sarà una prossima volta.

*

Seduto sul mio letto ripenso a ciò che è accaduto oggi, a come Simone mi ha trattato e percepisco ancora la dolcezza dei suoi gesti domandandomi poi perché alla fine se ne sia andato così all’improvviso. Gli faccio uno squillo sul cellulare e poco dopo lui ricambia. Continuiamo a squillarci per un po’, poi arriva un suo messaggio.

-Ciao bello..! Come stai?-

-Ciao! Tutto bene, tu?-

-Mai stato meglio! È stato fantastico stamattina!-

-Già, davvero!- (anche se poi se ne è andato).

-Domani mattina si potrebbe rifare, che ne dici?-

-D’accordo…-

-Ok, perfetto! Ti saluta Cesare!-

Quella vampata di gelosia mi colpisce di nuovo e con maggiore intensità.

-Ah, è lì con te? Che fate?- chiedo.

-Stiamo per guardare un film… Vuoi unirti a noi?-

-Ehm ok! Però non so dove abiti!-

-In via Marconi, la palazzina rosa, suona a Chiambri, ok?-

-Va bene! Dammi dieci minuti!-

-Tranquillo, tutto il tempo che vuoi tesoro…-

Mi preparo velocemente e prendo lo scooter, in dieci minuti esatti sono lì. Suono il campanello e lui mi dice dal citofono: -Benvenuto nel mondo di Simone! Ihih…-. Salgo al terzo piano della palazzina e trovo la porta chiusa, busso e me lo ritrovo davanti in pantaloncini e nient’altro, mi da un bacio veloce sulle labbra e chiude la porta alle mie spalle. La sua casa è molto ariosa, da una sensazione di gran libertà, mi conduce nel salotto tenendo le sue mani sul mio sedere, trovo Cesare seduto sul tappeto tra il divano e il plasma anche lui con solo i pantaloncini.

-Ciao Lorenzo! Mi fa piacere che tu sia venuto! Io e Simone stavamo facendo lotta! È divertente, dovresti unirti a noi!-

Mi lascio cadere sul divano e guardo Cesare che continua a sorridermi, noto che ha un gran fisico e che di Simone non c’è traccia. Cesare si alza e prende un DVD, lo inserisce nel lettore e accende il 48’’, il film comincia e Cesare si siede accanto a me sul divano. (Pirati dei Caraibi: Ai Confini Del Mondo). Simone arriva dopo poco porgendo una maglietta a Cesare che lui prontamente indossa, anche Simone si siede e mi ritrovo in mezzo a due bei ragazzi muscolosi, sono molto eccitato, per sciogliere un po’ la tensione chiedo a Cesare come abbia fatto a diventare così muscoloso in poco tempo.

-Ho cominciato a fare jumpstyle, è molto impegnativo quindi ti devi allenare molto perché…- sorride malizioso-…ti eccitavo a petto nudo?- E si toglie la maglietta. Mi sporgo automaticamente verso di lui come mosso da un telecomando invisibile, lui mi abbraccia e prende la mia mano destra e se la fa scorrere addosso, giunti ai pettorali scolpiti non riesco più a muovere la mano. Lui mi chiede di accarezzargli i capezzoli e pizzicarglieli, ubbidisco e lui emette dei gemiti. Simone si toglie anch’esso la maglietta e si siede accanto, o per meglio dire sopra, Cesare. L’altra mia mano comincia a toccare anche i suoi capezzoli, entrambi gemono dal piacere. Cesare poi si scosta e fa tornare Simone al suo posto, continuiamo la visione del film ma questa volta Simone mette il suo braccio attorno al mio collo, mi sento protetto da quel braccio, voglio un contatto anche con Cesare, così metto la mia gamba destra sulla sua sinistra. Continuiamo così per una ventina di minuti in cui i pirati tentano di giungere ai confini del mondo per liberare Jack Sparrow. Simone mi accarezza dolcemente i capelli e continua così fino alla fine del film. Finito il film Simone si alza e prende una custodia nera da dietro un cuscino, togli i Pirati dei Caraibi mette il supporto e preme play. Una strana musica si diffonde dall’impianto Dolby 5.1 e Cesare si ringalluzzisce tutto.

-Ma questa è musica Jump! Simo è fantastica! Dove l’hai presa?-

-Me l’ha fatto il dj dell’Ellegibò, è un regalo x te… eheh-

-Uh, che dolce, grazie!-

-Non mi merito niente in cambio?-

Cesare scosta la mia gamba dalla sua con calma, si alza e… comincia a ballare, o per meglio dire a saltare. Simone si alza e gli va vicino, lo ferma e lo bacia con la lingua. Cesare non è contento per niente e si vede dalla faccia, per scongiurare la catastrofe mi faccio coraggio e vado da loro, tocco Simone su una spalla e lo faccio voltare verso di me mi sporgo verso di lui e cominciamo a baciarci. Cesare sembra essersi calmato e non si tiene da parte, mi slaccia la cintura, me la sfila delicatamente. Apre poi il bottone dei jeans e poi la lampo, mi abbassa i pantaloni e poi li abbassa anche a Simone e si siede sul divano. Il bacio con Simone continua, le lingua ormai si conoscono e si incontrano. Le mie mani si muovono su tutto Simone e si fermano sui boxer, accarezzando la bestia che sotto sta crescendo. Non sono più padrone del mio corpo tutto si muove come spinto da una forza superiore, la mia mando stringe quella meraviglia con forza e poi improvvisamente abbassa i boxer, rimango veramente senza fiato. È enorme come ci si aspetta solo nei film, non nella realtà. Guardo Cesare e gli chiedo aiuto con lo sguardo, non so proprio più cosa fare! Lui si alza e mi viene accanto, Simone mi sta osservando perplesso ma Cesare gli fa chiudere gli occhi. Si posiziona poi dietro di me e comincia a guidare la mia mano su e giù sull’uccello di Simone, mi sto eccitando da morire con questi due ragazzi così vicini. Guardo il cazzo di Simone è così invitante, sono stufo di tenerlo in mano e quindi sempre mosso dalla forza superiore mi chino e dopo averlo scappellato me lo infilo in bocca sentendone il sapore, mi aspettavo qualcosa di dolce, ma in realtà sento salato, un sapore che mi manda su di giri. Il mio pompare si fa più intenso e più veloce e Simone urla dal piacere. Do un’occhiata in alto e vedo che Cesare con una mano mi accarezza la testa, mentre con l’altra pizzica il capezzolo di Simone, sento il cazzo di Simone diventare più rigido e poco dopo la mia bocca viene inondata da un liquido amarognolo ma fantastico che quando mi passa per la gola mi lascia una specie di meraviglioso bruciore. Sono triste perché tutto è finito ma allo stesso tempo sono eccitato e felice. Mi rendo conto però di avere un’altra vittima, mi volto e senza neanche dargli il tempo di fiatare tolgo pantaloncini e boxer a Cesare, il suo cazzo è ben proporzionato e dritto, venti centimetri circa, è già duro e me lo ficco in bocca. Il sapore che sento è completamente diverso da quello di Simone, è dolce e fantastico, continuo a pompare e un goccio di liquido pre-spermatico mi arriva sulla lingua è meraviglioso, vengo senza nemmeno toccarmi e per le convulsioni viene anche Cesare che mi scarica in bocca il paradiso, un gusto divino. Svengo travolto da quel sapore e sono davvero felice. * Mi risveglio qualche ora più tardi, mi hanno cambiato e sono steso sul letto di Simone mentre entrambi mi abbracciano dormendo. Mi volto verso Simone e lo bacio, vedo spuntare un sorriso e i suoi occhi si aprono, l’ultima cosa che vedo prima di addormentarmi è la palpebra del suo occhio scendere mentre mi bacia.

mercoledì 23 luglio 2008

Vendetta Alle Arpie

Cesare:

Calcio, calcio, no no! Così mi uccide! Merda! Colpisci con il pugnale dai, affonda, potere speciale del Principe. D’oh, ho perso, sabbie del tempo, torna indietro. Cazzo, questi giochi sono difficili, non ci capisco un piffero! Passo il joystick a Giulio, continua a giocare lui, io sono un tantino negato. Mi butto indietro e appoggio la testa al divano, sono stanco morto è da due ore che giochiamo e tentiamo di completare i livelli di Prince Of Persia. Io sinceramente preferisco i platform tipo Crash o Spyro, ma devo dire che con la PS3 tutto è più bello, questo gioco è appena uscito e devo dire che vale quei 70/80 euro. Anche Giulio si stufa e allora prendo dalla borsa il secondo gioco che abbiamo preso al negozio oggi pomeriggio: Sailor Moon, anche questo appena uscito e con un prezzo non proprio basso. Lo inserisco nella consolle e vediamo un riassuntivo delle sigle del cartone animato, ihih, troppo bello. “Petali di Stelle lassù nel cielo blu…”. Comincio a giocare, il gioco è incentrato su tutte e cinque le serie quindi cominciamo da Bunny che trova grazie a Luna, una gatto parlante, il cristallo di Luna. Mi perdo nel gioco, Giulio comincia ad accarezzarmi la coscia dolcemente, uhuh, beh per quanto sia interessante Sailor Moon non posso che prestare attenzione al mio diavolo tentatore. Faccio per spegnere il gioco ma, -No, non spegnere, continua a giocare, è più divertente…-. Sorrisone. Come posso dirgli di no? Continuo allora a giocare e lui ad accarezzarmi ora sulla gamba, ora sulla schiena. Non capisco nemmeno cosa faccio nel gioco e non mi interessa molto, passa poi ai bacini sul collo. Sono dolci e attenti per non cercare di distrarmi troppo da Sailor Moon, anche se io ormai non ci faccio più caso. -Togliti la maglietta dai…-, metto il gioco in pausa e tolgo la maglietta, poi mi rimetto a giocare. Lui continua, anche se con più foga. Mi si inginocchia d’avanti e mi sbottona i jeans, mi alzo un po’ e me li sfila, se ne vanno anche i boxer, rimango a giocare a Sailor Moon nudo. Le sue carezze si fanno più intense, abbandono Sailor Moon al suo destino e comincio a baciarlo, mi faccio coraggio e apro la bocca, faccio uscire la lingua e lecco le sue labbra. Sembra sorpreso ma le dischiude, cominciamo a baciarci e ad accarezzarci la lingua, è un bacio dolce e passionale. Il nostro primo bacio con la lingua. Gli tolgo la maglietta e i jeans, mi inginocchio e lo spingo sul divano, i boxer volano via. Il mio chupone mi si presenta davanti già in forma smagliante, lo afferro e lo ingoio completamente. Lui intanto gioca con i miei capelli, li gira tra le sue dita emettendo gemiti. È molto eccitato e dopo poco viene. Ora tocca a me accarezzarlo, comincio dalle spalle forti e scendo ai pettorali, giochicchio con i capezzoli e li tiro, sembra apprezzare. Passo agli addominali, mi sto eccitando e credo che lui lo noti, lo guardo negli occhi e come sempre mi perdo nel suo sguardo. Lo sfioro e lui sussulta, l’ho toccato sulla coscia, scopro che è il luogo in cui maggiormente soffre il solletico. Sono questi piccoli dettagli che me lo fanno piacere sempre di più, non resisto più e gli dico: -Ti prego, fai qualcosa…-. Mi solleva e mi mette al suo posto sul divano, piacevolmente riscaldato da lui. Comincia a leccarmi una palla, ma un dolore atroce mi pervade, lo fermo, lui si concentra sull’altra. È molto piacevole, come una scossa che prende l’inguine. Continua così per un po’, io sono completamente abbandonato al piacere e accarezzo i suoi capelli morbidi. Passa poi al chupo, lo inforca e lo scappella, con la lingua comincia a disegnare forme a spirale, passa poi ai lati. “I can’t believe I’ve been touched by an angel with love…” mi tornano in mente queste parole della canzone di Celine Dion. Comincia a succhiare e pompare, ci sa fare il ragazzo. Mi concentro sullo schermo dove vedo Sailor Moon ormai morta e tento di ricordarmi gli episodi, faccio questo per prolungare la resistenza e non venire subito. Il piacere è al massimo è sento la scossa, segnale che da lì a poco sarei venuto, lui si stava veramente divertendo e allora comincio a ripetere Aristotele, le cause del movimento. Funziona! Il piacere rimane ma ritardo di un po’ il tutto, alla fine non ce la faccio più e vengo nella sua bocca. Sento uscire dalle sue labbra due parole che agiscono come una bomba:

-Ti Amo-.

Lorenzo:

Bene, è tutto pronto e posso andare. Esco di casa e prendo il mio motorino, uno scarabeo 50 verde, detesto il suo colore ma è un mezzo affidabile. Due sere a settimana vado con Daniela a ballare. Arrivo e parcheggio, mi dirigo all’entrata e vedo due ragazzi che parlano, cerco di passare inosservato come al solito. -Ciao Lorenzo…- guardo il ragazzo che ha parlato, è Cesare. Con lui c’è uno che vedo sempre ballare, anche se non ricordo il nome. -Ciao…-, le mie risposte sono sempre molto lunghe. -Come mai qui?- mi chiede con un sorrisetto. -Ballo con Daniela, due sere a settimana-.

-Wow, anche Simone balla qui, lo conosci?- mi chiede, ecco come si chiamava!

-No, non lo conosco, ma l’ho già visto qui-.

-Beh allora, Simone Lorenzo, Lorenzo Simone” ci presenta velocemente, allungo la mano verso il ragazzo e stringo la sua, alzo gli occhi. I suoi occhi sono di un marrone dolce e caldo, immensi, infiniti, emanano una bellezza estrema. Quegli occhi ora mi stanno fissando increduli, le mie mani sono sui suoi avambracci e lo sto fissando a un centimetro di distanza. Appena mi rendo conto della cosa, perdo i sensi e cado.

Cesare:

Oh cazzo! È svenuto!

-Simo aiutami a portarlo dentro, stendiamolo su una panca negli spogliatoi, che pagliaccio- chiedo. Lo prendo per le braccia e Simone dalle gambe, lo portiamo dentro e lo facciamo sdraiare. Gli do delle sberle leggere e piano piano rinviene. Mi guarda un tantino spaesato, lo tranquillizzo. Simone sembra stranito, lascio Lorenzo a riposare ed esco.

-Bene, si è ripreso, che cazzo gli ha preso prima?- mi chiede Simone.

-È molto timido, probabilmente si è sentito mancare e si è aggrappato a te.-

-Ok, capito, non è che volesse guardare i miei bellissimi occhi vero?-

-Simo, vaffanculo…- gli rispondo.

-Cesare, vaffanculo…-

Gli sorrido e lo saluto, lui va alla sua lezione di ballo e io vado da Lorenzo. È ancora steso, lo aiuto ad alzarsi e gli faccio prendere il casco dal motorino, -Ti porto a casa io, ho il 125 qui, tu non guidi-.

-Ok…-.

Sale lentamente e partiamo, arriviamo a casa sua in cinque minuti. Lui scende e si volta a guardarmi, mi chiede se voglio entrare dato che sua mamma è al lavoro, avrei un appuntamento con Giulio ma accetto. Entriamo, una palla di pelo bianco mi arriva addosso, è un cane, -Lei è Luna…-. Le prendo la zampina, la scuoto e lei se ne va, siamo nell’entrata, alla mia destra ho due porte e altrettante a sinistra, lui imbocca la seconda a destra e arriviamo nel corridoio, la prima a sinistra e siamo nella sua stanza, mi offre una sedia. Mi siedo alla scrivania di fronte al computer, lui sul letto. A casa sembra molto più tranquillo e sicuro di se, comincia a raccontarmi di lui, delle sue passioni e della sua musica preferita. È un amante del ballo e sta cercando una ballerina. Io lo lascio parlare, continua a vomitare informazioni su di sé, lo interrompo solo quando mi arriva un messaggio.

-Amore, mi raccomando, non sopporterei di perderti, un bacione.-

Quando fa il melenso è detestabile, ma il messaggio mi fa piacere. Lorenzo sposta il discorso su Simone, e mi chiede come mai lo conosco, dove l’ho conosciuto, come, quando, perché. Gli racconto di averlo conosciuto il sabato precedente alla festa studentesca all’Ellegibò, -Ero seduto con Giulio ed amici quando Simone ed i suoi amici si sono seduti al tavolino accanto al nostro, in sostanza bevendo e scherzando abbiamo cominciato a parlare tutti insieme. Il vero incontro con Simone è però stato quando hanno messo “4 Minutes” la nuova canzone di Madonna e Justin Timberlake. Nessuno voleva andare a ballarla quindi siamo andati io e Simo, ci siamo divertiti una botta. Lui era davvero bravo a ballare e allora gliel’ho detto, così ho scoperto che ballava al Dancehall. Stasera avrei dovuto andare a vederlo per poi decidere se unirmi a lui o meno. Ma invece eccomi qui con te! Che ti è preso comunque?-

-Non lo so, mi sento davvero attratto da lui, e poi i suoi occhi…- mi risponde.

-I suoi occhioni grandi grandi? Sì non sei il primo, anche io gliel’ho detto, comunque fatti avanti con lui, è un bravo ragazzo, penso che gli piaceresti-

-Dici? Da come mi guardava non sembrava proprio, e poi chi dice che gli piacciono i ragazzi?- mi chiede.

-Io… non ti basta?- risposta semplice.

-Oh, certo. Ma cioè, io non so cosa, e poi lui è, capito? Non posso… non voglio essere così…-

-Molto chiaro, che stai dicendo? Sei quello che sei, e comunque molti più ragazzi di quanti pensi sono bisessuali, anche se prendono in giro gli altri.-

-Ok, d’accordo, ma non mi va giù.-

-Bene, allora ti organizzo un appuntamento con Simone?- accompagno l’affermazione con un sorrisone trentadue denti.

-No no no! Sei fuori?- sembra shockato.

-Perché no? Comunque ok, come vuoi, adesso però devo tornare a casa, o mia mamma sclera.-

-Oh, ok. Ti accompagno alla porta-

Mi accompagna lo saluto con un bacino sulla guancia e gli prometto che il giorno dopo avrei portato in classe Simone, lui cerca di farmi cambiare idea, ma io me ne vado e gli dico: -Cadrà ai tuoi piedi, e sarai fiero di aver fatto vendetta contro tutte quelle arpie che vogliono i ragazzi più belli!-. E me ne vado.