Cesare:
Apro gli occhi e vedo una massa nera davanti a me, cos’è? Allungo un braccio per toccarla, sento morbido. Mi guardo in giro, vedo il mio tendone blu e i miei poster, ampio il campo visivo e vedo un ragazzo disteso accanto a me. Mi alzo e vado in bagno, faccio le mie solite cose, mi sento come se avessero messo il mondo in silenzioso o magari solo le mie orecchie. Sento dei rumori in camera e vado a vedere in che condizioni si trova il mio ospite, sembra apposto, un po’ con i capelli arruffati e gli occhi spenti. Non parliamo, ci limitiamo a sorriderci e a baciarci dolcemente. Gli do un buffetto sulla guancia e gli indico il bagno, si stiracchia e una schiera di addominali mi si para davanti, non resisto e li tocco, lui mi sorride e poi va a lavarsi. Io nel frattempo preparo lo zaino e mando un messaggio. Torna dopo una ventina dei minuti in cui ho preparato gli zaini, mi sono vestito ed ho messo la moka sul fuoco. Mi guarda con i suoi dolci zaffiri e fa per dirmi qualcosa, metto il mio indice sulle sue labbra e gli chiedo il silenzio senza parole, capivo benissimo tutto senza che me lo dicesse, siamo in contatto completo e totale. Ci leggiamo come nel pensiero, capiamo ogni cosa dell’altro, in perfetta simbiosi.
Lorenzo:
Sono troppo agitato, spero che Cesare abbia il buon senso di desistere dal suo proposito. Il mio banco sembra una cella e la classe una prigione, prego davvero che qualcosa faccia desistere Cesare. Eccolo! Entra in classe con un sorrisone stampato sul volto, ma non vedo traccia di Simone, ringrazio Dio all’istante. Si avvicina e mi saluta, colgo poi lo squarcio di due gambe snelle che entrano dalla porta e un ragazzo da far girare la testa che entra in classe. D’oh! Simone è arrivato, va subito accanto a Cesare, poi come se si fosse ricordato una cosa cambia rotta e viene verso di me. Mi saluta con un sorriso e io ricambio diventando subito color cremisi, mi chiede se ho voglia di fare un giro e io accenno appena un movimento del capo. Mi alzo e lo raggiungo alla porta dove lui mi batte un pugnetto sulla spalla, sono molto, molto imbarazzato e non so come venirne fuori. Simone è a suo agio e si dirige nel bagno, lo segue e non appena entro lo vedo avvicinarsi a me. Mi abbraccia dolcemente e comincia a darmi dei bacini sul collo. È molto dolce, io invece sono fermo come un palo ma lui sembra non farci caso. Continua con i suoi baci e striscia con le mani su tutto il mio corpo, improvvisamente una mano cerca di violare i miei jeans, ho un sussulto e lui:
-Non preoccuparti, non succede mica niente…-
Comincia ad accarezzarmelo da sopra le mutande, con la solita dolcezza. Mi spinge poi delicatamente in un cubicolo e chiude a chiave. I suoi baci si fanno più intensi e decisi, cerca la mia bocca e la trova io tengo le labbra serrate nonostante muoia dalla voglia di aprirle. La sua mano scosta le mutante e apre i jeans. Mi ritrovo con il pisello al vento stretto nella sua mano, mentre lui pian piano lo scappella. è la cosa più fantastica del mondo, dico sul serio, mi sento come in paradiso. Simone continua il suo gioco di mano e io sento tutto il corpo coperto di spasmi, sono vicino a venire, lui se ne accorge e si abbassa giusto in tempo per ingoiare il primo schizzo. Ingoia completamente il mio uccello e lo lecca, bevendosi anche tutto il seme. Una volta terminato tutto si alza, mi rimette apposto mutande e jeans e se ne va, rimango leggermente basito. –Ma come?- penso tra me –è stato il momento più bello della mia vita e lui se ne va via così? Non ha senso!-. Esco dal bagno leggermente inebetito e torno in classe, Simone è lì che beatamente ride e scherza con Cesare e, noto con rabbia, gli fa gli occhi dolci. Vado al mio posto e non alzo gli occhi, Cesare mi si avvicina e mi abbraccia da dietro mettendomi in imbarazzo e mi sussurra:
-Non preoccuparti tesoro mio, la prossima volta andrà meglio…-
Annuisco solamente, incapace di fare altro. La campanella suona e tutti vanno ai loro posti, prima di uscire Simone mi lascia un bigliettino: “è stato davvero bello! Mi sono divertito molto, Simo. 349527****”, metto il bigliettino in tasca e sorrido, almeno ci sarà una prossima volta.
*
Seduto sul mio letto ripenso a ciò che è accaduto oggi, a come Simone mi ha trattato e percepisco ancora la dolcezza dei suoi gesti domandandomi poi perché alla fine se ne sia andato così all’improvviso. Gli faccio uno squillo sul cellulare e poco dopo lui ricambia. Continuiamo a squillarci per un po’, poi arriva un suo messaggio.
-Ciao bello..! Come stai?-
-Ciao! Tutto bene, tu?-
-Mai stato meglio! È stato fantastico stamattina!-
-Già, davvero!- (anche se poi se ne è andato).
-Domani mattina si potrebbe rifare, che ne dici?-
-D’accordo…-
-Ok, perfetto! Ti saluta Cesare!-
Quella vampata di gelosia mi colpisce di nuovo e con maggiore intensità.
-Ah, è lì con te? Che fate?- chiedo.
-Stiamo per guardare un film… Vuoi unirti a noi?-
-Ehm ok! Però non so dove abiti!-
-In via Marconi, la palazzina rosa, suona a Chiambri, ok?-
-Va bene! Dammi dieci minuti!-
-Tranquillo, tutto il tempo che vuoi tesoro…-
Mi preparo velocemente e prendo lo scooter, in dieci minuti esatti sono lì. Suono il campanello e lui mi dice dal citofono: -Benvenuto nel mondo di Simone! Ihih…-. Salgo al terzo piano della palazzina e trovo la porta chiusa, busso e me lo ritrovo davanti in pantaloncini e nient’altro, mi da un bacio veloce sulle labbra e chiude la porta alle mie spalle. La sua casa è molto ariosa, da una sensazione di gran libertà, mi conduce nel salotto tenendo le sue mani sul mio sedere, trovo Cesare seduto sul tappeto tra il divano e il plasma anche lui con solo i pantaloncini.
-Ciao Lorenzo! Mi fa piacere che tu sia venuto! Io e Simone stavamo facendo lotta! È divertente, dovresti unirti a noi!-
Mi lascio cadere sul divano e guardo Cesare che continua a sorridermi, noto che ha un gran fisico e che di Simone non c’è traccia. Cesare si alza e prende un DVD, lo inserisce nel lettore e accende il 48’’, il film comincia e Cesare si siede accanto a me sul divano. (Pirati dei Caraibi: Ai Confini Del Mondo). Simone arriva dopo poco porgendo una maglietta a Cesare che lui prontamente indossa, anche Simone si siede e mi ritrovo in mezzo a due bei ragazzi muscolosi, sono molto eccitato, per sciogliere un po’ la tensione chiedo a Cesare come abbia fatto a diventare così muscoloso in poco tempo.
-Ho cominciato a fare jumpstyle, è molto impegnativo quindi ti devi allenare molto perché…- sorride malizioso-…ti eccitavo a petto nudo?- E si toglie la maglietta. Mi sporgo automaticamente verso di lui come mosso da un telecomando invisibile, lui mi abbraccia e prende la mia mano destra e se la fa scorrere addosso, giunti ai pettorali scolpiti non riesco più a muovere la mano. Lui mi chiede di accarezzargli i capezzoli e pizzicarglieli, ubbidisco e lui emette dei gemiti. Simone si toglie anch’esso la maglietta e si siede accanto, o per meglio dire sopra, Cesare. L’altra mia mano comincia a toccare anche i suoi capezzoli, entrambi gemono dal piacere. Cesare poi si scosta e fa tornare Simone al suo posto, continuiamo la visione del film ma questa volta Simone mette il suo braccio attorno al mio collo, mi sento protetto da quel braccio, voglio un contatto anche con Cesare, così metto la mia gamba destra sulla sua sinistra. Continuiamo così per una ventina di minuti in cui i pirati tentano di giungere ai confini del mondo per liberare Jack Sparrow. Simone mi accarezza dolcemente i capelli e continua così fino alla fine del film. Finito il film Simone si alza e prende una custodia nera da dietro un cuscino, togli i Pirati dei Caraibi mette il supporto e preme play. Una strana musica si diffonde dall’impianto Dolby 5.1 e Cesare si ringalluzzisce tutto.
-Ma questa è musica Jump! Simo è fantastica! Dove l’hai presa?-
-Me l’ha fatto il dj dell’Ellegibò, è un regalo x te… eheh-
-Uh, che dolce, grazie!-
-Non mi merito niente in cambio?-