mercoledì 23 luglio 2008

L'inizio

Cesare:

Giulio era semplicemente perfetto: occhi di un blu talmente intenso da perdersi a ogni suo sguardo, capelli più neri della notte, lineamenti divini che parevano scolpiti dagli angeli, un fisico da urlo con muscoli che spuntavano ovunque, ma la cosa che più lo caratterizzava era il carattere; sembrava, infatti, incapace di fare del male a qualsiasi cosa, arrivava al massimo a offendere, ma per accontentare i suoi superbi amici. Lui, infatti, nel mio liceo era uno tra i più popolari, conosciuto da tutti, frequentava la quarta liceo scientifico sezione B. Quell’anno, la scuola era cominciata in maniera piuttosto movimentata, cambio di preside, cambio bidelli, cambio persino dei banchi. Tutto cambiato. È il primo giorno di scuola, varco la porta ed eccomi di nuovo in quel mondo crudele e perverso, mondo in cui non sapevo come muovermi. Sono tutti nell’androne principale, mi guardo attorno e vedo alcuni della mia classe così mi avvicino, quelli mi salutano. È un saluto di cortesia non un saluto perché sono veramente felici di vedermi, ma ormai ci sono abituato. All’improvviso qualcuno mi piomba letteralmente addosso, da dietro, e quasi mi butta a terra. Eccolo lì, in quel momento ho visto la cosa più bella del mondo, lui, Giulio. Si è scusato ed è tornato a prendersela con Maicol, il suo amico, che l’aveva spinto.

Assegnazione dei posti, capito vicino a Sophia, per fortuna, lei si che è simpatica. E nella bancata affianco ho Eleonora, perfetto non poteva andare meglio, loro due sono le uniche che mi vogliono, a mio dire, bene. Le giornate si susseguono più meno allo stesso modo, difficilmente abbandono la classe quindi non vedo mai la meraviglia. Venne finalmente il giorno della presentazione delle liste dei candidati a rappresentanti d’istituto. Avremmo perso un’ora ma meglio così no? Ci avviamo verso l’aula magna, e appena entrati eccolo lì, a scherzare con i suoi amici. Tutti si siedono e così non trovo più posto per me, panico! Non mi resta altra scelta che sedermi davanti nei primi posti. Me lo trovo esattamente di fronte! Paura… comincia il discorso dell’altra lista, parlano di come gestiscono le assemblee ecc… Io intanto sono perso in altri pensieri, il suo corpo mi attira come una carica, lui positiva ed io negativa, peccato che il suo mondo siano i neutroni che lo tengono separato da me che gli giro attorno. Poi ecco che prende il microfono, il suo modo di fare è così dannatamente attraente. Anche lui parla di ciò che lui e i “suoi” hanno in mente di fare, sono talmente estasiato che non mi accorgo nemmeno che mi ha fatto una domanda. Sorrido e con tutta la calma che riesco a trovare, gli chiedo di ripetere la domanda.

-Secondo te che si dovrebbe fare per “obbligare” le persone a non saltare le assemblee?-.

Lo fisso negli occhi e con un coraggio che non avevo mai pensato di avere comincio a mandargli dei segnali, mordendomi il labbro inferiore. Poi gli rispondo:

-Escludendo dalle stesse le classi che non partecipano attivamente…-.

Fischi di disapprovazione, lui mi guarda e mi sorride, io gli rimando il sorriso e con gli occhi trasmetto il desiderio. Sembra pensieroso un secondo poi, però ricomincia a parlare.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ottimo inizio... :) Samantha