venerdì 12 settembre 2008

Ray Of Light – Parte Prima

Cesare:

Feste e balli, fantasia, è il ricordo di sempre ed un canto vola via quando viene dicembre…

Mancano pochi giorni alle vacanze di Natale, non riesco quasi a credere che il terzo anno sia già per metà affrontato. Sono stati tre mesi davvero intensi e pieni di avventure e scoperte, ma soprattutto pieni di tanta dolcezza. Sono cresciuto molto come persona, non tanto nel fisico ma nella mente.

Il lunedì mattina quando la campanella suona e fuori nevica tutto ciò che vorresti è prende i professori e buttarli nel tritatore del lavandino ma bisogna costringersi a trascinarsi davanti al cancello della scuola e poi affrontare tutti a testa alta, con la colonna sonora dei Pirati dei Caraibi a guidarti. Tararanta taranta tantantantan, avanzando passo dopo passo senza mostrare che la neve ti scoccia e sta bagnando le tue fantastiche Prada da trecento euro. Alcuni ti salutano e tu ricambi con un sorriso perché devi mostrarti al meglio, devi piacere. Apri il portoncino in fretta e finalmente ti ritrovi al caldo e ringrazi il cielo che i bidelli hanno avuto la bella idea di mettere qualche grado in più rispetto alla media per quella giornata. La caffetteria ti accoglie con le sue macchinette da cui esce del caffè che ti riscalda ulteriormente le ossa, poi inevitabilmente qualcuno arriva e ti fa uno scherzo e tu devi fargliela pagare.

Simone sorride accanto a me mentre sorseggio il caffè, dopo avergli dato un bel pugno in faccia, non tanto da fargli male ma abbastanza perché non riprovi a fare scherzi idioti. Una ragazzina dall’altra parte della stanza parla con la sua amica e mi indica imbarazzata, senza rendersi conto che me ne sono accorto, anche Simone è girato da quella parte e osserva le due ragazze. Poi una delle due si decide e si avvicina, capelli biondi e occhi marroni, mi chiede se abbiamo già pianificato l’assemblea, rispondo che tutti riceveranno in mattinata il programma, sembra in procinto di aggiungere qualcosa ma poi si blocca e va via. Simone si volta verso di me con occhi pieni di gelosia, gli sorrido e gli indico un brunetto che passa velocemente attraverso il corridoio. Lui lo rincorre e io finisco il mio caffè, mi dirigo verso l’aula magna, varco la soglia e vedo Giulio in compagnia di Maicol, Alessandro e Nicola, i rappresentanti di istituto. Entro tutti mi salutano, sono uno di loro in fondo. Ammetto che essermi aggiunto in lista è stato un vero colpo di genio ed ha contribuito molto alla mia popolarità. Con i ragazzi stiamo preparando l’assemblea di fine anno (non scolastico) e siamo davvero a buon punto. Giovedì sarà una bella giornata a sentire il meteo quindi questo migliorerà ulteriormente l’atmosfera, spero che vada tutto bene.

Entro in classe alla terza ora e vedo la prof Mancini seduta alla cattedra con il libro di letteratura aperto davanti a lei, mi sorride e mi dice:

-Buongiorno! Allora come procede l’allestimento dell’assemblea?

-Molto bene, tutto è pronto, vi hanno già mandato la comunicazione?

-Non ancora, ma sono sicura che arriverà tra breve tempo. In ogni modo noi stavamo per leggere la vita di Petrarca. Ti unisci a noi?

-Naturalmente!

Vado al mio posto accanto a Lorenzo e lo saluto, dandogli un pizzicotto sulla coscia, mi sorride. Siamo diventati davvero buoni amici, ma lui continua ad essere timido come se avesse paura del mondo. Certo avere un ragazzo ha fatto miracoli alla sua autostima ma non abbastanza. Prendo il mio block notes e stacco due fogli, su uno scrivo l’introduzione di Petrarca, sull’altro comincio un discorso con Lorenzo.

*

Osservo i miei capelli nello specchio, appena tagliati dal parrucchiere e mi trovo molto cambiato rispetto all’anno scorso, le mie iridi che erano sempre state tra il verde e l’azzurro hanno creato sfumature molto particolari con pagliuzze d’oro a completare il quadro. Le linee dolci delle mie guancie vanno ad unirsi a quelle rigide della mascella fino a confluire in un mento squadrato. Il naso a punta e le labbra carnose però sono sempre quelli. Va beh, devo andare. Esco di casa dopo aver salutato i miei, mia madre è un avvocato e mio padre un giudice di pace, proprio una bella coppia. Prendo lo scooter e percorro i 200 metri che mi separano dal parco giochi con annessi campo da calcio e da pallavolo, chiamato anche “Campetto”, lì si radunano i miei amici extrascolastici. Arrivo e dopo aver parcheggiato saluto tutti, si complimentano subito per i miei capelli e li ringrazio. La mia dolce Marty mi sorride e i suoi occhi azzurri brillano, abbandono lo scooter al suo destino e andiamo a parlare. Pochi minuti dopo di me una Panda azzurra arriva strombazzando, è Alessio un nostro amico che ogni sera viene a trovarci, mi fiondo sulla sua macchina ed accendo il lettore Cd. Cantiamo per un po’ una canzone della Pausini ma ci stufiamo tutti subito. Dalla mia tracolla estraggo il mio porta-Cd e scorgo gli album, scelgo il mio cimelio preziosissimo: “Confessions On A Dance Floor” di Madonna, autografato dalla stessa, lo tolgo dalla bustina e con calma lo inserisco. Tic tic tic tic… Time goes by so slowly. Alzo il volume e Madonna esplode, il ritmo è fantastico e comincio a ballare completamente trasportato, mi accorgo che Barbara sta curiosando i miei Cd.

-Stai attenta! The Confessions Tour e Hard Candy sono autografati non rovinarli, ok?-

Continuo a ballare tranquillo, quando un’altra macchina arriva e scarica due ragazzi e una ragazza, sono il ragazzo di Martina, Serena e… un sogno! Rimango estasiato completamente, è fantastico. Marty ci guarda e poi dice:

-Ma siete uguali!!! Davvero!-

Guardo il ragazzo e lo ammetto, ci assomigliamo molto soprattutto nello stile. Scopro il suo nome, Dennis. La serata procede tranquilla chiacchieriamo e ridiamo tranquilli, i miei Cd sono di nuovo al sicuro, ma soprattutto resto seduto accanto a Dennis tutta la sera sentendo il suo profumo. Vado a casa presto perché domani devo alzarmi molto più presto del solito per l’assemblea e per il Madonna Party che ho inserito con la scusa di voler commemorare il suo ultimo album e i suoi 50 anni (anche se compie gli anni il 16 agosto). Damiano (il ragazzo di Martina) mi chiede se posso portare Dennis a casa perché lui deve andare a prendere con Serena suo fratello, accetto volentieri. Andiamo al mio scooter 125 e gli porgo il casco, Marty mi ammicca e io le faccio la lingua, mi avvicino a lei e le do un bacio. Salgo sullo scooter seguito da Dennis che mi indica l’indirizzo di casa sua. Guido tranquillo per le vie, con lui che si tiene pudicamente ai miei fianchi. All’arrivo scende e con la mano scorre sul mio braccio coperto dalla giacca, mi ringrazia e mi consegna il casco. Tolgo anche il mio e mi alzo, apro il sellino e inserisco il secondo casco. Mi volto verso di lui e gli sorrido, noto che anche i suoi occhi hanno la mia stessa sfumatura tra verde e azzurro. Veramente uguali, ma con piccole diversità che me lo fanno davvero piacere. Lui risponde al sorriso e si china per darmi un bacio sulla guancia, come fosse la cosa più normale del mondo e, nonostante sia abituato con Giulio, quel gesto mi scuote e rimango un tantino allibito. Lui si volta e entra in casa, io riparto, le mie solite serate strambe.

*

-MADONNA- Appendo l’ultimo cartellone nella palestra e tutto è pronto, l’assemblea può cominciare, manca pochissimo alla campanella dell’inizio delle lezioni e abbiamo già appeso nell’androne le varie attività e le varie aule in cui vengono svolti. La palestra rimarrà chiusa fino a stasera quando ci sarà la festa. Mi dirigo nell’atrio con gli altri rappresentanti, Giulio mi sorride, mi volto dall’altra parte. Non ho voglia di parlargli dopo la litigata della scorsa settimana e quindi lo evito. Tutti i ragazzi vanno nelle rispettive classi per affrontare la prima, e unica, ora di lezione. Noi rappresentanti rimaniamo lì assieme a coloro che si sono proposti per tenere le aule di discussione e cerchiamo di incoraggiarli un po’, oppure rivediamo con loro alcuni passaggi. Il tema portante dell’intera assemblea è la musica, io durante la mattina non ho una vera e propria classe ma vagherò nelle varie aule per aiutare un po’ gli altri, solamente i rappresentanti hanno il permesso di girare per la scuola una volta che l’assemblea è cominciata. La campana suona e quelli che hanno già individuato dove andare si avviano, gli indecisi invece si dirigono nell’atrio principale a dare un’occhiata alle attività. Io rispondo alle domande che mi vengono poste e nel frattempo aspetto i miei due ragazzi. Il primo ad arrivare è Lorenzo che si appoggia al muro accanto a me e mi saluta con fare calmo, chiedendomi in che classe saremmo stati.

-Non rimaniamo mica in una sola! Noi giriamo, tanto se venite con me il preside non può dirvi niente. Magari andiamo in aula informatica e cerco qualcos’altro su Madonna per stasera… tu vieni stasera vero? Devo presentarti gli amici del Campetto! Per favore dai, mica ti costa niente no? E poi si balla!-

-Ma a me Madonna non piace! Lo sai, mi piace la Pausini!-

-C’è anche la Pausini ha creato una canzone in collaborazione con Madonna! È solo una canzone però dai, sempre meglio di niente!-

-Ok dai, guardo che fa Sticky. E poi non so se vuole che io vada, lo sai che non vuole che esca con lui e i suoi amici.-

- È una cazzata questa, dopo mi sente! E poi Sticky & Sweet non possono dividersi così! E soprattutto non al Madonna Party! E se lui non ti vuole con i suoi amici allora dovrà accettarti perché visto che i suoi amici sono anche i miei ti porto con me io!-

Sticky & Sweet è il soprannome che ho dato loro, e loro lo usano anche tra di loro. Anche Simone arriva con due dei suoi amici, che mi salutano e come lui ignorano Lorenzo. Lui ovviamente ci rimane di merda, quindi lascio lì i tre e me ne vado con Lorenzo, mi accompagnerà lui da solo. Ci avviamo nell’aula tenuta da Maicol e da una ragazza di 4° Linguistico che parla dei gruppi famosi del passato. E continuiamo così per tutta la mattina, girando di gruppo in gruppo, divertendoci come i matti. A pranzo Lorenzo viene da me.

*

Dopo pranzo ci stendiamo sul mio lettone matrimoniale e parliamo di Sticky e di come dovrebbe cambiare. Aiuto Sweet a preparare il discorso da fargli e per non indugiare oltre invitiamo Sticky a casa mia, anche per sondare le sue intenzioni prima della festa. Arriva dopo circa mezz'ora e parcheggia il suo scooter. Suona il campanello, gli apro e lui entra, come al solito mi da un bacio a stampo e io ricambio istintivamente, chiudendo gli occhi e immaginando Dennis al suo posto. Lo trascino poi nella mia camera e guardo Lorenzo che annuisce, esco quindi dalla stanza e li lascio parlare. Intanto io preparo qualcosa da mettere sotto i denti e chiamo Andrea per controllare il collegamento dell’impianto audio per la serata, è tutto apposto, dalla mia stanza non giungono rumori. Guardo un po’ di tv e mi rilasso, la trasmissione è alquanto stupida ma almeno posso lasciar vagare il pensiero verso mete sconfinate. Guardo poi l’orologio e vedo che sono già le 18:00! Vado in bagno e comincio a prepararmi, mi fiondo in doccia. Esco tremante e mi avvolgo nell’accappatoio, sistemo bene i capelli e mi rado. Lavo i denti per il mio tempo solito, ossia 20 minuti, e per le 19:30 ho finito i lavori in bagno. Mi dirigo verso la mia stanza e scosto la porta leggermente, sono teneramente abbracciati e si accarezzano, entro e loro alzano lo sguardo. L’eccitazione passa sul loro volto, in modo molto evidente, mi guardo e mi rendo conto di avere addosso solo un asciugamano avvolto attorno al bacino, gli sorrido e prendo dal cassettone un paio di boxer, di colore viola. Poi vado allo stereo e lo accendo: Are you ready? Are you ready? Put your hands all over my body. Proprio la canzone adatta ad una situazione del genere, Simone si alza e mi viene vicino, mi prende per mano e mi mette al centro del letto tra loro due, mi si accoccolano addosso e intrecciano le mani sul mio petto. Comincio proprio ad eccitarmi e dall’asciugamano si nota molto tanto che dopo poco si scosta e il mio pene svetta fiero, indosso i boxer. Li accarezzo un po’ poi mi alzo, sto facendo tardi, li avviso che la festa sarebbe cominciata alle 21:30 e che quindi avevano abbastanza tempo per prepararsi. Esco di casa con l’ordine di usare i preservativi chiusi nel comodino per ogni cosa seria avessero in mente di fare.

*

-I’m gonna tell you, about love…

Con queste parole inizia la festa per Madonna, e sono io pronunciarle assieme a lei, praticamente tutto il liceo si è presentato e vedo anche molti extra. Inizio lo spettacolino iniziale con la canzone Future Lovers, i ragazzi battono le mani. Quando la canzone finisce e parte Lucky Star molto si gettano in pista, io invece mi avvicino alla console. Rivedo un attimo il programma della serata e lo trovo, esattamente come quando l’ho steso, perfetto. Aggiungo solo una canzone per il finale, una dedica a Lorenzo e Simone. All’improvviso mi battono sulla schiena, è la mia Marty che è arrivata insieme a Kristina, una sua amica e compagna di classe. Mi indica un angolo della palestra e noto i ragazzi del Campetto, mi salutano da lontano e lo stesso faccio io, nel momento del cambio canzone un faro punta su una persona e la canzone parte, il mio Ray Of Light si mostra, Dennis. Non ci credo che anche lui sia venuto ma vado da lui, come sempre mi da il bacino sulla guancia che questa volta ricambio molto volentieri. Lo trascino al tavolo del punch e ne verso due bicchieri, gli faccio i complimenti per l’abbigliamento e lui fa lo stesso con me. Incredibile o meno siamo vestiti tutti e due con Jeans blu scuro, cinturona D&G, camicia bianca e gilet nero. Io ho aggiunto una cravatta viola per essere più in armonia con l’ambiente ma per il resto…

-Veramente uguali…- dice lui.

Gli sorrido e lo riporto dagli altri, la canzone sta per finire ed è tempo della mia azione.

-You can call me a sinner, or you can call me a saint, celebrate me for who I am, dislike me for what I ain't…

Rimangono leggermente incantati dalla sensualità che si è creata e seguono ogni mia mossa, le ragazze sono impazzite e anche alcuni ragazzi. Vado da Dennis e lo trascino con me, è davvero divertente. La serata continua così e ogni tanto recito qualche canzone. Arriva poi il medley composto da tre bombe di sensualità: Like A Virgin, Erotica e Me Against The Music. Questa volta non sono da solo a ballare e come durante le prove va tutto a meraviglia, noto che molti sono andati in ebollizione e si stanno togliendo magliette e camicie. Molti ragazzi rimangono a petto nudo e questo surriscalda ancora di più la serata. Finito il medley la musica si ferma e mi tolgo gilet, camicia e cravatta davanti a tutti. Per poi far partire con uno schiocco di dita la mia canzone in assoluto preferita da ballare: Jump. Io e altri ragazzi del liceo che come me fanno jumpstyle ci raduniamo nel centro della pista, tutti solo con i jeans e cominciamo la coreografia con passi molto semplici, il pubblico guarda e tra loro scorgo Lorenzo e Simone finalmente insieme. La concentrazione è al massimo perché anche con una sola mossa fuori posto ci si può far male davvero. Le cose poi si fanno più difficili e passiamo a passi sempre più complicati, finché non ci ritroviamo tutti a volteggiare sui vari appigli posti nella palestra, il pubblico esulta e la gravità viene messa a dura prova. È il mio momento pochi secondi prima della battuta comincio a correre… I can make it alone… Concentro tutta la mia forza e salto mi attacco al palo di ferro e compio tre giri prima di ricadere al suolo dopo aver quasi toccato il soffitto, una marea di applausi fino alla fine della canzone.

Siamo quasi giunti alla fine e stiamo tutti ballando in pista Hung Up mixata a Die Another Day, solo jeans e gilet. La musica si chiude e io prendo il microfono, devo cantare! La canzone scelta è Super Pop una bonus track, la musica ricomincia e io comincio a cantare, mi diverto tantissimo e rido molto, l’allegria si sparge ovunque.

-Ora vorrei dedicare l’ultima canzone a una coppia che oggi a risolto molti problemi, e dovrebbe ufficializzare un minimo la loro storia. Non preoccupatevi non canto io… ihih..-

(There's too much confusion)

(It's all an illusion)

(there's too much confusion)

Down, down, down in your heart,

Find, find, find the secret

Turn, turn, turn your head around.

Baby we can do it,

We can do it all right.

Do you believe in love at first sight?

It's an illusion, I don't care.

Do you believe I can make you feel better?

Too much confusion, come on over here.

Can we get together?

I really, I really wanna be with you.

Come and check it out with me,

I hope you, I hope you feel the same way too.

I searched, I searched, I searched my whole life,

To find, find, find the secret,

But all I did was open up my eyes.

Baby we can do it,

we can do it all right.

Do you believe that we can change the future?

Do you believe I can make you feel better?

It's all an illusion.

There's too much confusion.

I'll make you feel better

If it's bitter at the start, (Se è amaro all’inizio)

Then it's sweeter in the end. (Allora è dolce alla fine)©

Quando la canzone finisce noto che I due non sono più in circolazione e torno quindi dai ragazzi del Campetto, decidiamo insieme di andare a cercare qualche bar per festeggiare la ottima riuscita del tutto e l’inizio delle vacanze di natale. Salgo in macchina con Damiano, Martina, Serena e Dennis. Mi metto dietro vicino al finestrino e mi metto apposto la mia ritrovata camicia, Dennis mi aiuta con la cravatta, troviamo il Marylin ancora aperto e ci fiondiamo dentro, sono le 1:30 del mattino. Ci raggiungono al pub anche gli amici di Damiano e ridiamo e scherziamo. Mezz’ora dopo partiamo, destinazione casa di Dennis, arrivati davanti a casa sua si accorge di non avere le chiavi e quindi di non poter entrare in casa, oltretutto i suoi sono in viaggio. Decido quindi di ospitarlo da me per un paio di giorni, il tempo necessario che i suoi tornino.

*

Svegliarsi al mattino con qualcuno che dorme nel letto accanto a te può avere diverse sfumature, a volte ci si sveglia con il sorriso, a volte ci si sveglia chiedendosi che è successo, a volte con il piede sbagliato e a volte in disgrazia totale, la cosa migliore però è svegliarsi in mezzo alle risate. Una giornata chiara e limpida con un bel sole invernale e con neanche un soffio di vento. Sono all’incirca le due del pomeriggio e mi sveglio nel mio letto, sentendo le mie gambe a contatto con qualcosa di estraneo, un flash della notte successiva mi si para davanti e ricordo di Dennis. Lo guardo e scoppio a ridere come un cretino, è troppo divertente ha tutti i capelli sparati in aria e una faccia da ebete totale, lui si sveglia e si mette a ridere pure lui. I suoi modi noto che sono molto impostati e tranquilli, non come i miei tutti impulsivi e veloci. Mi butto addosso a lui e gli faccio il solletico, lui risponde e ci contorciamo come due bisce sul letto, buttando all’aria il piumone e le lenzuola, con il sorriso stampato sulle labbra ci diamo il buongiorno, accompagnato dal solito bacio sulla guancia. Sempre ridendo andiamo in cucina a racimolare qualcosa da mettere sotto i denti, prendiamo tutto e torniamo a letto, molto più comodo e rilassante. Dopotutto quando ci si sveglia tardi si ha sempre voglia di dormire, quindi prendiamo tutto e ci infiliamo sotto le coperte, iniziando il nostro banchetto al calduccio, la mia preferenza del salato si scontra con la sua del dolce. Iniziamo anche a chiacchierare e a scambiarci opinioni su tutto, concordiamo sulla musica, sulla letteratura, sulla preferenza dell’inglese alla lingua italiana, sui vestiti, attori, attrici, una lista infinita. Adoro parlare con lui perché nonostante ci piacciano le stesse cose le vediamo da due prospettive diverse che ci affascinano a vicenda. Finito lo spuntino, appoggiamo tutto a terra e ci sdraiamo, ognuno sul proprio cuscino e ricominciamo a parlare, gli parlo di me, dei miei genitori, della mia scuola, dei miei amici e lui fa lo stesso. Siamo di giri totalmente diversi, ma abbiamo amici in comune, come Serena e Damiano. Poi lui si allunga verso lo stereo e lo accende mettendo uno dei miei cd mp3 colmi di canzoni. Cantiamo tra le risate “Maracaibo” e mimiamo i versi delle canzoni, è tutto divertente e perfetto mi sto divertendo come poche volte. Passiamo poi alla visione di un film, attività rilassante, lascio a lui la scelta, che ricade su Superhero – Il Più Dotato Tra I Supereroi. Andiamo in salotto a guardalo sui divani di pelle in cui sprofondi e ti affossi invece di sederti, con il dolby surround acceso ci spanziamo letteralmente dalle gag del protagonista. Finito il film mi lancia un’occhiata strana e mi chiede se ho voglia particolare di fare qualcosa, sembra un po’ timoroso. Mentre torniamo in camera mia gli rispondo di non aver niente in mente, lui allora accende il computer e mi chiede se ho voglia di un bel porno.

-Certo! Perché no! Non mi era neanche passato per la mente!- gli rispondo.

Vado nella cartella dove tengo i porno e ne apro uno, è un porno normale, la tipica bionda che si fa trapanare dall’idraulico, mi sento molto etero con lui vicino e non ho pensieri riguardo al fare sesso con lui, l’idea non mi sfiora proprio. Dopo venti minuti finita la prima sessione siamo entrambi infoiati e quindi senza esitazione sfoderiamo le nostre spade e cominciamo a toccarcele, non a vicenda ognuno per se. Come è logico glielo guardo e lui fa lo stesso con me, è naturale controllare se si è più o meno dotati, è una guerra continua tra maschi. I miei venti centimetri sbaragliano i suoi credo diciassette quindi il capo sono io, questo modo di vedere tipicamente maschile si mette in atto automaticamente e chi ha il birillo più grande è più forte. Questo divario viene leggermente accorciato dal fatto che il suo è molto più grosso del mio, affusolato, il sesso ricomincia e la sega ha inizio. Non so quanto questa pratica sia diffusa ma a me sembrava una cosa normale e per niente strana. Fatto sta che cominciamo anche a scherzare su quello, con tutta tranquilla come se stessimo parlando dei nostri bicipiti invece che dei nostri manici. Ed è a questo punto che scattano le gare, di resistenza in questo caso.

-Dai vediamo chi resiste di più… ci stai?- propone Dennis.

-Ok! Ma vincerò io…-

Non ho idea di quanta esperienza avesse lui in campo sessuale, ma io sono abbastanza frollato, e vincere questa gara è una questione di orgoglio. Il ritmo da tenere è piuttosto veloce e entrambi teniamo duro, io mi sforzo di pensare a cose sgradevoli oppure a Platone in modo da concentrarmi su quello, lui sta per esplodere glielo vedo in faccia e accelero il ritmo per dargli il colpo di grazia, il suo schizzo mi bagna la scrivania e bagna le sue cosce, prende dei fazzoletti e si pulisce mentre io lo guardo. Quando ha finito mi osserva con il pene ancora in tiro e mi impone di continuare, io mi rifiuto per provocarlo e mollo il cazzo. Lui allora lo afferra e comincia a menare, in una decina di colpi vengo anche io, per mano sua. Mi ripulisco e guardo l’ora, sono già le sette e mezzo è tempo di mangiare e prepararsi per andare al Campetto, lui è ancora ferito per aver perso e quindi è restio a fare ciò che gli chiedo. Per farmi perdonare gli do un bacino a stampo sulle labbra e lui sorride finalmente. Sono attanagliato dal dubbio, sarà come me oppure è solo un etero curioso e simpatico? Scoprirlo sarà la mia missione dei prossimi giorni, e ce la farò.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

bel racconto però a me giulio stava simpatico! voglio sapere il perchè della lite!
questo nuovo ragazzo sembra intrigante , staremo a vedere! ma non fra tre mesi!

Dario ha detto...

bella storia... non abbiamo aspettato in vano. adesso aspettiamo la parte 2a mi raccomando!!!!!